“Quando fai lo sforzo di trattare le parole con rispetto, il loro potere lascia un’impressione duratura” Sakyong Mipham
L’arte della conversazione secondo la mindfulness
Potresti chiederti cosa c’entra la mindfulness con l’arte della conversazione. La risposta è: tutto. Se non siamo presenti a noi stessi, agli altri, e a come parliamo guidati dall’intenzione di prenderci cura di noi, delle nostre relazioni e del mondo che ci circonda… le nostre conversazioni rischiano di essere noiose, egocentriche, confuse, poco incisive e troppo spesso, come tutti sappiamo, dannose.
L’arte della conversazione non può prescindere dall’arte di essere presenti, e saperla padroneggiare vuol dire essere la versione migliore di noi stessi. Si potrebbe persino dire che diventare più consapevoli di alcuni aspetti di noi che portiamo nelle conversazioni, e impegnarci a cambiarli, è una pratica mindfulness di per sé che può rendere questo mondo un luogo più felice.
Trattare le parole con rispetto: la pigrizia
Saper padroneggiare l’arte della conversazione significa ricordarci di trattare le parole con rispetto, perché le parole sono potenti, e il loro effetto è molto più durevole del tempo che ci serve a pronunciarle.
Le parole andrebbero sempre scelte con cura. Non solo durante una conversazione difficile, dove gli animi sono più sensibili e le emozioni intense, si sa, posso generare incomprensioni difficili da ricucire. Le parole andrebbero scelte con cura perché il rispetto delle parole è il rispetto di noi stessi e della relazione.
Per esempio, non dovremmo essere pigri quando usiamo le parole, perché con la ripetizione una parola si depotenzia, e dietro il suo suono si nasconde un mondo che rischia di diventare oscuro anche a chi la pronuncia. Ho un amico che dice spesso: “Top!”. “Come sei top!”, “Che top!” “Quel ristorante è top!”. O anche: “Top!” per chiudere una conversazione, come dire: “Sì sì va bene, ho capito”. Non ho nulla contro l’uso delle parole straniere, parlo tre lingue e, anche se penso prevalentemente italiano, a volte la mia mente mi risponde in inglese o in francese. Ma usare sempre la stessa parola per diversi contesti, a significare cose differenti, è una forma di pigrizia e anche, talvolta, un modo di trattare le relazioni in modo frettoloso.
Ti faccio una confessione: quando scrivo, anche se a volte mi sfuggono o sono inevitabili, sto attentissima alle ripetizioni e mi impegno sempre a trovare dei sinonimi. Non è solo una questione di forma, ma di sostanza: diverse parole hanno diverse sfumature, così come l’animo umano. Non mi piace scrivere per caso.
Quali sono le tue parole pigre?
Trattare le parole con rispetto: la fretta
Questa parte mi riguarda molto. Anzi, per usare parole più vicine a quelle che direi se ci vedessimo al bar: la sento molto mia. Io le parole, per anni, le ho divorate. Per eccitazione, e anche per il timore di perdere velocemente l’attenzione di un interlocutore esigente. Tant’è che ho sempre benevolmente invidiato, e trovato molto tranquillizzanti, le persone che sanno parlare lentamente. Gli uomini, addirittura, li trovo sexy.
Con il tempo, ho imparato che la fretta è nemica della buona conversazione. Chi ha fretta non rispetta le parole non solo perché a volte le mangia, ma capita che, preso da altro, le butti fuori a caso. Alcuni fraintendimenti nascono da parole dette con poca cura e troppa velocità, e possono generare problemi di coppia, famigliari e lavorativi incredibili.
Andare di fretta con le parole significa svalutare il presente, e quella componente fondamentale del successo di ogni relazione che è l’ascolto. A volte mettiamo fretta all’altro, comunicando impazienza o interrompendo. A volte fuggiamo da noi stessi, non ci concediamo il tempo e il coraggio di stare un po’ in silenzio ad ascoltarci.
C’è qualcosa o qualcuno che dovresti fermarti ad ascoltare?
Trattare le parole con rispetto: l’ascolto
L’ascolto è fondamentale per il rispetto delle parole e delle persone. Ascoltare vuol dire scegliere di ricevere, di non controllare, di fare spazio, anche quando ciò che ascoltiamo è imprevisto o non ci fa piacere. Ascoltare è un modo per uscire da noi stessi, prenderci cura dell’altro e scoprire qualcosa di nuovo. Solo un ascolto attento fa nascere una risposta appropriata. Altrimenti, rischiamo di passare il tempo a correggere fraintendimenti causati dalla nostra impazienza e mancanza di filtro.
Diciamo di sentirci stressati, ma ci dimentichiamo quanto siamo noi per primi ad essere stressanti con noi stessi e con gli altri.
Trattare le parole con rispetto significa trattare con rispetto noi stessi e tutte le nostre relazioni.
Come puoi trattare te stesso e le tue parole con più rispetto?