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Come è nata la meditazione di gentilezza amorevole
Si narra che la pratica della gentilezza amorevole sia stata suggerita dal Buddha a un gruppo di monaci che avevano chiesto il suo aiuto.
La storia vuole che dopo essersi insediati in una foresta vicina per seguire i suoi insegnamenti, i monaci si erano trovati alle prese con l’ostilità degli abitanti del luogo che, sentendosi invasi dalla loro presenza, facevano di tutto per persuaderli ad andarsene: rumori molesti, puzze orribili, apparivano persino la notte travestiti da mostri.
Il Buddha, invece che suggerire loro di andarsene – forse perché, come sappiamo tutti, ci sono situazioni dalle quali non possiamo fuggire, ma solo imparare – insegnò loro la pratica della gentilezza amorevole. A quanto pare, dopo che i monaci iniziarono a praticarla, gli abitanti, da nemici ostili, si trasformarono nei loro protettori.
La gentilezza amorevole trasforma i nemici in amici
La gentilezza amorevole trasforma i nemici in amici ed è anche nota per essere un potente antidoto alla paura, all’ansia, al senso di impotenza e di inadeguatezza che talora può attraversarci.
Milioni di persone nel mondo l’hanno trovata di grande supporto per coltivare più gentilezza nei confronti di sé stesse, della loro comunità e del mondo.
La gentilezza amorevole è un’attitudine del cuore che ci protegge dalla paura, perché un cuore pieno di gentilezza amorevole non può esserne ostaggio.
Come si pratica la gentilezza amorevole
La gentilezza amorevole consiste nella ripetizione di frasi che rappresentano il desiderio sincero di coltivare il bene nelle nostre vite e in quella degli altri. Le frasi tradizionali sono: che io possa essere felice, che io possa stare bene, che io possa vivere al sicuro, che io possa sentire la pace nel mio cuore.
Partiamo dall’indirizzare queste frasi verso noi stessi, per poi estenderle verso le persone che amiamo e aprire ulteriormente il nostro cuore alle persone che fanno parte della nostra comunità, a chi è in difficoltà, a tutti gli esseri umani e a tutti gli esseri viventi.
Siamo interconnessi.