Se penso alle situazioni più difficili che ho affrontato nella mia vita sinora, la morte di mia madre quando avevo 33 anni, essere a rischio di perdere l’occhio sinistro l’anno scorso, e ora la pandemia di COVID-19, non vorrei certo che fossero capitate e provo un sussulto al solo ricordo di alcuni momenti di angoscia che ho provato.
Eppure, nel tempo ho imparato che la vita è anche una grande insegnante. Facci caso: quando le nostre certezze sembrano crollare all’improvviso, e ci sembra di andare a pezzi in un tempo fuori dal tempo, a un certo punto qualcosa dentro di noi si risveglia e ritroviamo lucidità e terra sotto ai piedi. La mente piano piano si calma, il cuore si apre, e recuperiamo la capacità non solo di vedere con più chiarezza, ma anche di prenderci cura di noi e dell’ambiente circostante. Un po’ come quando, dopo la tempesta, ritorna il sole.
Credo che sia accaduto proprio questo a molti di noi durante questa quarantena, ed è importante riconoscerlo. Siamo molto, molto più forti di quanto non tendiamo a credere!
In questo incontro ti guiderò in una riflessione per aiutarti a vedere con chiarezza le qualità che hai, come ti hanno aiutato in questo periodo, e gli insegnamenti che puoi trarne. Procurati carta e penna… e buona pratica. Caro
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici.
Sono nata in Costa D’Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l’Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l’India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero.
Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l’Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una decina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava.
Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri.
Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.