La mindfulness non è rilassamento
Non è sempre facile essere un’insegnante di mindfulness. Per esempio, nelle situazioni sociali, alle feste, o al bar, capita che le persone fraintendano il mio lavoro, e appena sentono la parola mindfulness si convincano che sono una specie di fatina del rilassamento. Alcuni mi chiedono addirittura se per caso non ho voglia di andare nel loro giardino al tramonto, o in vacanza con loro in barca a vela, così posso farli rilassare un po’ la sera. È a quel punto che quasi ringrazio di essere stonatissima, altrimenti temo che verrei reclutata anche per la ninna nanna.
Tante persone credono che mindfulness e rilassamento siano la stessa cosa, e non sanno che quello che coltiviamo con questa pratica è invece la consapevolezza. Praticare mindfulness vuol dire portare l’attenzione a ciò che accade dentro e fuori di noi, senza cercare di aggiustarlo, di cambiarlo e senza giudicarlo.
Si tratta semplicemente di allenarci ad osservare le cose così come sono, senza temere che siano diverse da come le vorremmo e accogliendo, eventualmente, anche la nostra paura che lo siano. Vuol dire smettere di interferire sui pensieri con altri pensieri, commenti, opinioni. E nel momento in cui iniziamo un po’ a farlo, scoprire che la mente si calma da sè, senza che noi la si debba forzare.
La mindfulness è l’arte di rendersi disponibili (e superare le paure)
Potremmo persino dire che praticare mindfulness vuol dire coltivare l’arte di renderci disponibili. Invece di guardare noi stessi e il mondo dall’alto in basso, sovrapponendo a ciò che accade i nostri pensieri, aspettative, impulsi, timori e desideri, ci rendiamo disponibili ad accogliere la nostra esperienza, a partire dai sensi, così come si svolge momento per momento.
Si tratta di coltivare la curiosità, che ci permette non solo di appassionarci alle domande senza attaccamento a una risposta specifica, ma di essere più coraggiosi. Quando siamo curiosi, invece di evitare o fuggire, ci fermiamo e iniziamo a osservare. E il mondo non ci sembra, poi, più così spaventoso.
Buona pratica, Caro