“Con l’aggressività, la chiave è sentirla, non nutrirla” Sakyong Mipham
Quando non vai d’accordo con il capo
Qualche anno fa, prima di mettermi in proprio e aprire Semplicemente Spazio, lavoravo in un team di psicologi e psichiatri, tutti più o meno tra i trenta e i quarant’anni, con cui i rapporti erano nell’insieme piuttosto buoni. Peccato che con uno dei due capi avevo una relazione difficilissima, e tante sue parole e comportamenti mi riempivano di frustrazione e di rabbia. Raggiungevano il loro picco dopo la riunione settimanale.
Un giorno, quando meditavo già da un po’, presi una decisione: avrei partecipato alla riunione senza parlare. Ancora non sapevo che avrei fatto una delle più grandi scoperte della mia vita.
Nel momento in cui ho chiesto a me stessa di tacere, è accaduto qualcosa di incredibile: ho iniziato ad osservare di più, e il mio corpo si è fatto sentire in un modo così chiaro che ancora lo ricordo. Mentre la mia mente si riempiva di giudizi negativi, ho sentito fortissima una tensione montare sino a prendermi le mani e la gola. Una sorta di calore esplosivo che per poco non mi sono chiesta se non stessi per avere un malore. Poi il “malore” è passato, da solo. E ho provato un enorme sollievo nello scoprire che la mia aggressività, quando osservata con la giusta dose di coraggio e curiosità, raggiungeva un suo picco per poi… andarsene.
Gestire l’aggressività nelle comunicazioni
Stare con la propria aggressività, invece che agirla, è il primo passo per gestire le comunicazioni con chi suscita in noi una reazione violenta. Ci piace pensare che siamo persone perbene, che se ci riempiamo di rabbia è tutta colpa dell’altra persona, ma le cose non stanno esattamente così. Il nostro interlocutore – il capo, il collega, il cliente, il famigliare, l’amico, il fornitore, lo sconosciuto, il partner- può anche avere detto o fatto qualcosa di molto sbagliato, ma i responsabili dei nostri pensieri e delle nostre azioni siamo noi. Non gli altri. E quando lasciamo che la nostra mente si riempia di parole distruttive, svalutanti, ciniche o vendicative, è perché stiamo cercando di evitare di sentire il disagio sottostante.
Anche volere avere a tutti i costi ragione è un modo per evitare il disagio. Per esempio, l’altro giorno stavo passeggiando con il mio pastore svizzero, che credo abbia sfiorato una signora che passava di lì. La signora, perfettamente in piedi, ha iniziato ad alzare la voce insieme al suo compagno, dicendomi che dovevo imparare a gestire il mio cane e che ero una gran maleducata. Basta una fiammella per scatenare un incendio, ed eccoci io in una direzione, i due signori in un’altra, che continuiamo a girarci per scambiarci complimenti: “Pazza!”, “Maleducata!”, “No guardi, maleducata sarà lei, maleducata e cafona!”. L’eleganza del centro di Milano andata a ramengo in molto meno di un minuto. Qualche secondo dopo, per fortuna, la mia parte saggia si è accorta di quanto la situazione fosse assurda, e me ne sono andata.
Imparare a gestire la nostra rabbia
Quando ci sembra di perdere la testa per qualcosa che il nostro interlocutore dice o fa, il nostro migliore amico è lo spazio. E’ importante rallentare, ricordarci di respirare e, se possiamo, tacere. Solo così creiamo le condizioni per occuparci della nostra rabbia e di noi stessi.
Potremmo chiederci se quello che pensiamo è vero e se è davvero così importante avere ragione. Considerare quanto la rabbia è distruttiva, non solo nei confronti degli altri, ma di noi stessi. Ricordarci di altre volte in cui ci siamo arrabbiati attribuendo molta importanza a situazioni che ora non contano più, e quasi quasi ci viene anche un po’ da ridere. Non dimenticare che tutto cambia.
E se vogliamo fare un vero e proprio gesto di coraggio, potremmo persino provare a metterci nei panni della persona da cui ci sentiamo così tanto provocati. Chissà perché la signora e il suo compagno hanno reagito così? Magari la signora ha un problema alle gambe? Forse lei o un suo famigliare sono caduti recentemente? Oppure, semplicemente, la signora si sentiva molto vulnerabile e il mio cane ed io abbiamo incontrato lei ed il suo compagno in una giornata decisamente no? Se potessi tornare indietro nel tempo, ora che mi sento più calma, mi piacerebbe saperlo.