“Scalza o calzata. Lenta o veloce. Correndo, persino. Da soli o in compagnia del nostro cane. La differenza tra camminare e meditare camminando non è data dal tempo, dall’andatura, dalla fatica o dalla lunghezza del percorso, ma dipende dall’intenzione con cui lo si fa e dalla sincera disponibilità a sperimentare”. Maria Beatrice Toro
Presentazione del libro “Cammini di consapevolezza. L’arte della mindfulness on the road” (ed. Morellini Editore – Yoga Journal) per praticare la mindfulness camminando.
Durante la presentazione, oltre a parlare con Maria Beatrice Toro dei temi centrali del libro, avremo modo di fare una pratica condivisa di mindfulness camminata, sarà una preziosa occasione per chi ama il cammino e vuole provare a farne un’esperienza di consapevolezza e per chi è, come l’autrice, innamorata di poter meditare in modo dinamico.
Meditare camminando, infatti, offre più di un vantaggio: calma la mente, acuisce lo spirito di osservazione, è anti-noia, impegna, fa bene, si può fare praticamente sempre.
TI ASPETTIAMO VENERDI’ 14 FEBBRAIO ALLE 18.30
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il tuo centro mindfulness nel cuore di Milano
Via San Calocero 3
MM S.Ambrogio/S.Agostino
Lettura suggerita sul blog: I benefici del camminare mindful: dieci passi che non puoi perderti

Autore: Carolina Traverso
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici. Sono nata in Costa D’Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l’Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l’India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle. Da qualche anno vivo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero.
Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l’Asia. A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una decina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava. Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri. Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.