Essere dei bravi genitori non è per niente facile
Parliamoci chiaro, essere dei bravi genitori non è per niente facile. Se cadiamo nella tentazione di voler essere genitori perfetti, poi, il rischio è di cadere in balia di mille “dovrei” e “potrei” che ci allontanano dalla nostra saggezza interiore. Meglio ambire ad essere “una madre sufficientemente buona”, come diveva lo psicoanalista e pediatra Donald Winnicot, e la mindfulness può aiutarci molto su questa strada.
Ecco qui, ispirati al lavoro della psicologa e insegnante di mindfulness Kelli Edwards, quattro suggerimenti di pratica che ho preparato pensando a tutti i genitori che vogliono portare un po’ di consapevolezza nella relazione con i loro bambini, lasciando andare le pretese di perfezione.
Il dono più prezioso secondo Thich Nhat Hanh
“Il dono più prezioso che possiamo offrire a qualcuno è la nostra attenzione. Quando la consapevolezza abbraccia coloro che amiamo, sbocceranno come fiori.” ~ Thích Nhất Hạnh
Come ti senti quando stai parlando con qualcuno e questa persona controlla il suo telefono, guarda altrove o fa altro? Ecco.
La stessa cosa vale per il tuo bambino, che penserà di non essere particolarmente importante. E che effetto immagini che questo possa avere sul suo sviluppo, sulla sua fiducia in sé stesso, sulla sua possibilità di costruire una vita di successo (qualsiasi cosa questo voglia dire per lui) e di essere una persona felice? Doppio ecco.
Praticare mindfulness ci aiuta a focalizzare la nostra attenzione sulle persone e sulle cose senza farci portare via dalle distrazioni di cui molto spesso la nostra mente va in cerca. Ci aiuta a dare a chi amiamo il dono della nostra piena attenzione, che altro non è che il tempo di qualità che spesso dichiariamo di volere dare a figli, genitori, partner e amici ma che, ammettiamolo, quando poi si tratta di metterlo in pratica… Triplo ecco (ma esclamiamolo tutti con molta self-compassion).
Ascolta consapevolmente il tuo bambino
Solo per qualche momento, per questa settimana (ma potresti anche farlo per una vita) ascolta consapevolmente il tuo bambino. Lascia andare tutto: le preoccupazioni, le cose da fare, le email, il cellulare… e ascoltalo sino a quando non ha finito di raccontarti ciò che voleva raccontarti.
Dagli la tua piena attenzione senza aspettarti nulla in cambio, sii presente notando giudizi e aspettative. Lasciali andare (sono solo pensieri, non verità assolute) e sintonizzati con curiosità per ascoltare davvero cosa il tuo bambino ti sta dicendo.
Nota quanto il tuo bambino è felice di proseguire con il resto della giornata dopo che hai accolto il suo bisogno di essere visto e ascoltato. E nota quanto questo fa stare bene anche te.
Ascolta consapevolmente te stesso
Ora, fai la stessa cosa con te stesso (se non ti prendi cura di te, difficilmente potrai prenderti cura di qualcun altro).
Fermati e sintonizzati con ciò che stai vivendo in questo momento. Puoi dare a te stesso la stessa attenzione gentile che hai dato al tuo bambino? Regalati un ascolto caratterizzato da apertura e curiosità. Osserva i tuoi pensieri in quanto tali (di nuovo, non sono verità assolute).
Se senti emergere un bisogno, puoi accoglierlo con gentilezza e comprensione? Sei umano. E se c’è qualcosa di pratico e facile che puoi fare subito per prenderti cura di te sul momento, fallo senza esitazione o sensi di colpa. Se invece non emerge nulla di particolarmente significativo, va benissimo anche così (non sempre la vita deve essere un dramma). Apprezza la scelta di darti un po’ di ascolto, indipendentemente da ciò che emerge.
Se puoi, medita (o torna al respiro)
Meditare è un ottimo strumento per gestire lo stress. Non si tratta necessariamente di ridurlo (non sempre possiamo cambiare alcune delle condizioni che fanno parte della nostra vita in un dato momento), ma piuttosto d’imparare a non amplificare i problemi, lasciare correre le piccole cose, e iniziare ad apprezzare quello che c’è conservando le nostre energie per ciò che conta.
Se fatichi a trovare il tempo per meditare (ma prova a considerare quanto tempo trascorri in attività che ti danno un benessere solo momentaneo o pensando a cose che vorresti lasciare andare e che invece ti portano lontano da questo momento e dalla tua intenzione di essere presente), ricordati più che puoi di tornare al respiro nell’arco della giornata. Per farlo, puoi usare la sveglia del tuo cellulare (un esempio di uso mindful della tecnologia) oppure dei post-it o altri oggetti che ti aiutino a tornare dove sei.
Tornare al respiro (non devi cambiarlo o visualizzarlo, prova semplicemente a sentirlo e a notare le sensazioni dell’aria che entra e dell’aria che esce) ti aiuterà a tornare al presente e, nel tempo, a creare spazio fra te e le tue preoccupazioni, che potrai osservare con un po’ più di leggerezza.
Caro genitore mindful: divertiti!
Trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate in attività volte a raggiungere uno scopo. I bambini invece ci obbligano a deviare parzialmente dai nostri piani e ci ricordano che a volte – per loro, fortunatamente, molto più spesso che per noi- la cosa più importante è… divertirsi!
Quindi, quando il tuo bambino ti invita al divertimento, fermati un momento e chiediti se è davvero così necessario mantenervi sui vostri obiettivi precedentemente fissati, o se non abbia più senso per tutti godervi il divertimento!
Ricorda: la tua capacità di dare amore (che per chi pratica mindfulness altro non vuol dire che dare attenzione non giudicante), insieme alla tua capacità di gestire lo stress (che è uno dei benefici più evidenti in chi pratica mindfulness) sono fattori altamente predittivi del benessere dei tuoi figli. Il terzo è una relazione il più possibile serena con l’altro genitore, indipendentemente dal fatto che tu sia sposato, separato o divorziato (e fidati, anche per le tue relazioni con altri adulti praticare mindfulness può essere, davvero, un sorprendente toccasana).