Le persone difficili ci ricordano che siamo tutti nella stessa barca
Il genitore invadente, il capo narciso, il collega scorretto, il cliente maleducato, l’ex un po’ stalker. Quelli che sanno sempre tutto loro, quelli che non ascoltano mai, quelli che non gli puoi mai dire niente perché sono troppo permalosi, quelli che si lamentano sempre. E vogliamo parlare di quelli che esprimono opinioni senza essersi informati? O di chi mette sempre i suoi bisogni di fronte a quelli degli altri?
E proprio vero che, da questo punto di vista, siamo tutti nella stessa barca. Indipendentemente dal momento di vita che stiamo attraversando, che questo ci piaccia o meno, ognuno di noi ha a che fare, nella propria vita, con almeno una persona difficile.
Che cosa hanno in comune tra di loro le persone difficili?
Vorrei invitarti a fare un bel respiro e a notare per prima cosa insieme a me che cosa hanno in comune queste persone. Le persone difficili soffrono perché non hanno imparato ad assumersi la responsabilità del loro benessere. Per questa ragione, scaricano il loro disagio sul mondo. Litigano, giudicano, criticano e provocano tutti quelli che incontrano sulla loro strada per la semplice ragione che non hanno imparato a prendersi cura di sè.
Il fatto che soffrano è ancora più facile da capire se osserviamo noi stessi quando siamo sotto stress. Diventiamo nervosi, a volte intrattabili. Sino a manifestare esattamente gli stessi comportamenti che critichiamo negli altri. È importante ricordarlo, perchè nell’asimmetria l’empatia si perde, e rischiamo di predicare bene e razzolare male.
Come la mindfulness può aiutarti con le persone difficili
Una scelta che possiamo fare, senza aspettarci che l’altro cambi, è quella di ancorarci ai nostri valori. Possiamo cioè assumerci noi la responsabilità di come reagiamo alle loro provocazioni, in linea con il tipo di persona che vogliamo essere nel mondo, giorno dopo giorno.
Ma, si sa, mantenerci tranquilli di fronte alle provocazioni non è facile per nessuno di noi. Ecco qui tre possibili suggerimenti su come praticare mindfulness con le persone difficili.
Quando sei con una persona difficile respira tanto
Ancorarci al respiro ci permette di mantenere uno stato di calma. Sentire il respiro è come schiacciare il tasto pausa di una canzone in sottofondo quando senti che hai bisogno di concentrarti per davvero perchè altrimenti rischi di far male un compito importante. Ti aiuta a guardare bene ciò che accade, con accuratezza, senza farti trascinare via dal primo impulso che passa. È una sorta di salvavita, che ti impedisce di immettere nel mondo azioni e parole dannose per te, per gli altri, per la tua pace mentale e per la tua reputazione.
Un buon allenamento, è la meditazione sul respiro.
Quando sei con una persona difficile prova a non difenderti subito
Ricordati che le persone difficili provocano come reazione alla loro visione distorta del mondo. Le loro provocazioni molto spesso hanno a che vedere con loro, non con te. Non prenderla sul personale. La verità è che spesso sono talmente intrappolate nel loro modo di vedere e reagire alle cose che non si rendono nemmeno conto dell’effetto che hanno sugli altri.
Ora però, fai un altro bel respiro e leggi con attenzione. Le reazione al loro modo di comportarsi parla di te, e se scegli modalità frustranti o aggressive, il numero di persone difficili in una stanza aumenta. Indovina chi è la seconda?
È per questo che è importante ancorarti al respiro, o, come direbbe una nonna saggia: contare sino a dieci. A meno che non si tratti di una questione di vita o di morte – e raramente lo è- più che puoi, respira, osserva, coltiva la calma. E, solo dopo, rispondi.
Ciò non significa, ovviamente, non proteggersi, mettere paletti e, quando possibile e necessario, essere molto assertivi su ciò che non ci sta bene e che non intendiamo tollerare.
Dietro ogni persona difficile, si nasconde un’opportunità
Per stare bene, nei momenti pesanti così come in quelli più leggeri, dobbiamo assumerci la responsabilià delle nostre reazioni. Allora, fa’ attenzione a questo principio: più lasciamo andare l’idea che siano gli altri a dovere cambiare, e ci prendiamo cura delle nostre reazioni, più le persone e le situazioni difficili perdono di potere su di noi.
A questo proposito mi viene in mente una delle mie frasi preferite di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Potrebbe anche volere dire guardare onestamente là dove noi, per primi, abbiamo un po’ di lavoro da fare.
Grazie per i consigli.
Ciao Tony, prego! Buona pratica!
Grazie! Arrivato al momento giusto! Buona vita
A te Federica! 🙂
grazie
Grazie, bellissimo.
Stefania
Grazie, leggere e avere consapevolezza di come agire mi dà la forza e il coraggio di affrontare questo momento della mia vita che ha minato tutto ciò in cui credevo.
In book al lupo Daniela!
complimenti un bellissimo articolo !
Santissime parole, ne avevo davvero bisogno, grazie