“Venire a patti con le cose così come sono è la mia definizione di guarigione.” ~ Jon Kabat-Zinn
Potrebbe essere che per alcuni di voi questa settimana sia particolarmente impegnativa e che siate visitati da emozioni talora molto intense e non sempre piacevoli. Siamo fatti così e, anche se a volte ci piacerebbe che le cose fossero diverse, essere vivi non vuol dire essere sempre felici. Vuol dire che a volte anche la tristezza, la paura, la preoccupazione, la rabbia, il senso di colpa o altre emozioni difficili vengono a farci visita.
Oggi, invece di alimentarle attraverso la tendenza della mente a volere avere ragione e cercare colpevoli, e invece di reprimerle stabilendo che c’è qualcosa che non va con voi se sentite quello che sentite, concedetevi di essere esattamente lì dove siete.
Fate uno, due, tre respiri consapevoli, o quanti ve ne servono. Inspirando, portate l’attenzione al cuore, espirando estendete una qualità di amore, gentilezza e compassione verso tutto il vostro essere.
Concedetevi di essere dove siete. Esattamente lì dove siete. La consapevolezza, coltivata in questo modo, da sola trasforma e guarisce.
Buona giornata, e buona pratica.

Autore: Carolina Traverso
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici.
Sono nata in Costa D’Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l’Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l’India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero.
Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l’Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una decina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava.
Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri.
Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.