Bentrovati. Come sta andando la vostra pratica dell’Autoamore Radicale? State facendo delle scoperte interessanti? Incontrate delle difficoltà? E se la risposta è sì, come andate loro incontro? C’è qualcuno con cui state condividendo questa pratica oltre alla meravigliosa persona che siete?
Questa sera è proprio della relazione con altri che vorrei parlarvi, e di come alcune nostre scelte influenzano la qualità dell’amore che può fluire nella nostra vita.
Impara a ricevere
Per alcuni di noi dare è più facile che ricevere. Dare ci fa sentire attivi e in controllo, ricevere può farci sentire passivi e vulnerabili. Eppure, nel lungo termine, non possiamo prenderci adeguatamente cura di noi se non coltiviamo anche la capacità di accettare i doni degli altri, siano essi concreti o intangibili.
Rifiutarci di ricevere non fa che confermare la nostra idea che non siamo abbastanza e che ci meritiamo poco, alimentando uno stato di deprivazione e una fame psicologica che non può non alterare la qualità delle nostre relazioni, a partire da quella con noi stessi.
Notate i pensieri che emergono quando qualcuno vi fa un complimento o vi offre la sua attenzione o il suo aiuto: “Non me lo merito”, “Ora dovrò dargli qualcosa in cambio”, “Chissà se sarò all’altezza”. Praticare mindfulness ci aiuta a vedere che questi sono solo pensieri, non verità assolute. Esplorate la possibilità di lasciarli per un momento sullo sfondo, e di accogliere questi doni con grazia.
Sentite la gratitudine che emerge nei confronti di chi sa darvi senza pretendere qualcosa in cambio, e ringraziate anche voi stessi per esservi concessi la possibilità di ricevere senza respingere. E’ un balsamo che può curare molte ferite.
Coltiva confini sani
Per fare in modo che i nostri bisogni vengano soddisfatti e per avere il nutrimento che cerchiamo nella nostra vita è fondamentale sviluppare e mantenere confini sani.
In una prospettiva di mindfulness, l’amore non ha a che vedere con il condividere tutto, ma piuttosto con lo scegliere che cosa vogliamo condividere con le persone che amiamo, a partire dall’intenzione di crescere e di meravigliarci insieme.
Fatevi il regalo di osservare onestamente che effetto hanno su di voi le vostre relazioni. Vi sentite nutriti? Affaticati? Energizzati? Avviliti? Inappropriatamente coinvolti al punto tale da trovarvi a soddisfare i bisogni di un’altra persona ad evidente scapito dei vostri? Cos’altro osservate? Quali relazioni valgono il vostro tempo e la vostra energia e quali, invece, potrebbero essere un po’ ristrutturate o lasciate andare? Quando dire “no” è un atto di amore?
Ricordatevi che, anche se possiamo riconoscere tutte queste cose, chiudere relazioni tossiche o evitare il ripetersi di alcuni automatismi richiede pazienza e disciplina. Il disagio che potreste provare mentre vi impegnate a creare confini sani fa parte del percorso: consideratelo un test di quanto volete davvero essere una persona libera e incontrare l’altro come un essere sacro e indipendente da voi. Evitate di massacrarvi di giudizi, praticando la compassione verso voi stessi, e ricordate che i confini sani si nutrono di confini sani: più li coltiverete, più diventeranno forti e vitali.
E anche se forse non è quello che la mente immagina ora, più i vostri confini saranno attivi, più vi accorgerete che saranno accompagnati da una sorta di porosità, attraverso cui l’amore e la generosità potranno fluire naturalmente. Potreste addirittura essere più autentici, trasparenti a tratti, senza che questo si accompagni a vulnerabilità o a prevaricazione.
Perché a quel punto sarà chiaro che la responsabilità di prenderci cura di noi, e di darci amore, è nostra.
Lo Speciale sull’Autoamore Radicale si conclude qui. Ma la possibilità di praticare, e di imparare lungo la strada, dura una vita. Grazie per condividere con me parte di questo percorso.
Buona pratica.