Ovunque voi siate, bentrovati.
Avete già letto la prima puntata dello Speciale sull’Autoamore Radicale? Come sta andando la vostra esplorazione di ciò che accade nel corpo, nel cuore e nella mente nell’arco della giornata? In questo momento, che cosa notate? Prima di proseguire, osservate le sensazioni nel corpo, i pensieri e le immagini che attraversano la mente, e se c’è una particolare tonalità emotiva che è venuta a farvi visita. Date il benvenuto a tutto quello che c’è. Siete vivi, siete interi, potete notarlo. Tre miracoli che accadono contemporaneamente, ve ne siete accorti?
Ora che forse siamo tutti un poco più presenti, e forse anche grati per questo momento, vorrei condividere con voi altre possibili pratiche di Autoamore Radicale.
Entra nel corpo
Non so se ci avete fatto caso, ma non siamo solo testa, idee e riflessioni. Siamo anche carne, ossa, circolazione, pelle, viscere. Il nostro corpo è la nostra casa, ed è nel corpo che nascono le nostre emozioni. Disconnetterci dalle sensazioni del corpo vuol dire disconnetterci da una parte fondamentale della nostra vita emotiva, e anche dalla nostra saggezza. Perché, come dicono alcuni: la mente mente. Ma il corpo, fidatevi, non mente mai. Imparare a riconoscere i segnali del corpo è fondamentale per prenderci cura di noi.
Quando scegliete di fermarvi e osservare chiedetevi: cosa succede nel corpo in questo momento? Che sensazioni lo attraversano? E dopo che avete osservato: di cosa ha bisogno? Come vorrebbe essere nutrito? E come vorrebbe essere mosso? Perché se è vero che la meditazione tante volte propone posizioni statiche, questo non vuol dire che il corpo non necessiti di movimento. Che sia passeggiando, correndo, ballando, facendo yoga, andando in bicicletta: muovete il corpo e la sua energia. E poi, quando siete di nuovo fermi, ascoltate l’energia del corpo. Potrebbe portarvi molta più saggezza di quanto non pensiate.
Oltre il corpo: la mente e il cuore
Sentire il corpo è fondamentale, ma è vitale per il nostro benessere fare in modo che il nostro approccio al prenderci cura di noi sia completo.
La mente potrebbe avere bisogno di riposo o di uno stimolo creativo, di silenzio o di musica, di creare o di accogliere, di impegno o di gioco, di svuotarsi o di novità. A priori non possiamo saperlo, ma se impariamo a osservare i pensieri e le immagini che la attraversano così come si muovono momento per momento – praticare mindfulness serve anche a questo– potremo fare scelte migliori per stare bene con noi e con gli altri.
Lo stesso discorso vale per il cuore: a volte vuole un plaid e un camino acceso, altre un caffè con un amico, talora un abbraccio e in altre circostanze un po’ di solitudine. Se non ci connettiamo con il cuore, non possiamo dargli ciò che chiede.
Un po’ di pratica e un’avvertenza importante
E ora, se volete, potete scegliere una posizione comoda e dignitosa, fare qualche respiro consapevole, e mettere una mano sul cuore. Lo sentite che batte? State per qualche momento con le sensazioni del cuore che batte. Quando vi accorgete che l’attenzione è andata altrove, gentilmente ritornate alle sensazioni del cuore che batte…
Bene. Lasciate ora che l’attenzione si porti al cuore come centro della nostra vita emotiva: che emozione vi sta facendo visita in questo momento? Forse c’è un sensazione di pace e di tranquillità, forse c’è qualcosa di più intenso. Gioia, tristezza, preoccupazione, allegria, perdita… Notate quello che c’è, senza cercare di cambiarlo.
Qualsiasi emozione sia con voi in questo momento, inspirando portate l’attenzione al cuore, ed espirando estendete una qualità di amore, gentilezza e compassione verso voi stessi. Fatelo per quante volte volete, il vostro cuore vi dirà quando ne ha abbastanza.
E coltivate la pazienza, ricordando che affrettarci a volere cambiare ciò che sentiamo vorrebbe dire negarne la dignità, e in questo modo negheremmo anche un po’ la nostra dignità. A volte, la scelta più amorevole e radicale consiste nello stare con quello che c’è.
Siamo vivi, siamo interi, è tutto qui.