“Per tanti anni della mia vita non ho voluto stare nel presente, perché il mio presente non mi piaceva. Ho fatto di tutto per fuggire: con le droghe, con l’alcool, creando drammi con le donne… Ma ora mi rendo conto che ho bisogno di imparare a stare fermo, a stare nel momento, e mi accorgo che se medito per venti minuti ogni mattina, questo cambia la qualità delle mie giornate” ~ Giorgio
Nel caso non ve ne foste già accorti, siamo campioni nell’infliggerci dolori superflui, creati dalla tendenza della mente a resistere al momento presente, e dalla forza con cui ci convinciamo che ogni pensiero che ci passa per la testa è vero.
Che cosa fa la mente rispetto al presente? Stabilisce che c’è qualcosa che non va, immagina drammi che non sono mai esistiti e, se questo non bastasse a darle ragione, ci porta a coltivare abitudini che sono espressione e alimento del nostro dolore.
In altre parole: giudicate negativamente un momento, e alimenterete il vostro dolore, convincetevi che la vita è ingiusta, e alimenterete il vostro dolore, stabilite che c’è qualcosa che non va con voi, e alimenterete il vostro dolore, lasciate che questi pensieri determinino il vostro stato emotivo, le vostre parole e le vostre azioni, e alimenterete il vostro dolore.
Freud la chiamava coazione a ripetere, e la poneva come uno dei principali ostacoli al cambiamento. Eckhart Tolle, che è uno dei più grandi maestri spirituali del nostro tempo e se non l’avete ancora letto vi consiglio di farlo, descrive questo fenomeno come “identificazione dell’ego con il corpo di dolore”.
Chiamatelo un po’ come volete, fatto sta che il dolore si nutre di dolore. Non ama la pace, la gioia, la tranquillità: ama il dramma.
E allora, come mai meditare ogni mattina e praticare mindfulness cambia la qualità delle giornate di Giorgio?
La risposta è molto semplice: la pratica illumina. Invitandoci a stare fermi e ad accogliere ogni momento come se l’avessimo scelto noi, e a coltivare uno sguardo paziente, gentile e coraggioso rispetto ad ogni cosa, incluso il nostro dolore, ci rendiamo conto di come lo nutriamo, non crediamo più a tutto ciò che ci passa per la testa, e nel tempo il nostro dolore smette di autoalimentarsi.
Ed è allora che possiamo finalmente vivere questo momento in tutta la sua pienezza, sapendo che non solo non è vero che la vita lavora contro di noi, ma che ogni momento reca con sé un potenziale beneficio, se solo ci concediamo di accoglierlo.
Doveva saperlo bene Alan Alexander Milne, creatore di Winnie-the-Pooh, e lo sapete anche voi, visto che quando ho postato tempo fa questa immagine sulla pagina Facebook, pare ve ne siate innamorati.
That’s mindfulness.
Ciao Carolina,
sia il corso MBSR, come le letture di Tolle e di Kabat-Zinn che sto divorando in questo momento, mi sono stati molto utili nel capire che erano anni che vivevo nell’illusione di un presente diverso e nella speranza di un cambiamento lasciando andare il momento presente. Questo modo di vivere che descrivi qua fa si che gli anni passino come in una nuvola, la realtà perde definizione e vengono fuori problemi come ansia, problemi di memoria, difficoltà per dormire, ecc.
E’ già da un bel po’ che dedico almeno una ventina di minuti al giorno (la mattina) alla mia pratica e, come descritto da Giorgio, mi aiuta a migliorare la qualità delle mie giornate. C’è ancora tanto da fare ma ho anche imparato la pazienza per andare piano piano. Grazie del tuo aiuto! 🙂
Ciao Alicia, grazie a te per la tua condivisione! 🙂