Se seguite questo blog, è probabile che di questa pratica siate già un po’ innamorati.
Ma se ancora aveste qualche dubbio, oggi vi traduco – con molta libertà e qualche commento mio- l’articolo di Amanda L. Chan, uscito qualche tempo fa su Huffington Post, che suggerisce 20 ragioni per praticare mindfulness.
1. Abbassa letteralmente lo stress. Se da quando avete iniziato a praticare – e state continuando a farlo- vi sentite meno stressati, avete ragione: praticare mindfulness abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, così come suggerito dall’ultima ricerca del David Center for Mind and Brain della University of California
2. Ci aiuta a conoscerci meglio. Avete mai provato a guardarvi obiettivamente? Difficile vero? Praticare mindfulness, con il suo invito a guardare le cose così come sono con coraggio e con gentilezza, potrebbe aiutarci a vedere anche noi stessi con maggiore serenità, aiutandoci ad andare oltre ai giudizi a volte troppo negativi e a volte – siamo onesti- forse un po’ troppo positivi, che facciamo su di noi. Sarà anche per questo che il programma MBSR è per molti è un’eccellente affiancamento ad un percorso psicoterapeutico?
3. Migliora i voti (e più in generale la performance cognitiva). Prendete 48 studenti di college, offritegli due settimane di training di mindfulness, e sappiate che otterranno risultati decisamente migliori nella parte di ragionamento verbale del GRE, il test di ammissione a molti corsi universitari negli Stati Uniti. Parola della University of California, Santa Barbara.
4. E qui traduco letteralmente: “Potrebbe aiutare le nostre truppe”. Che vi piaccia o meno, la notizia è che la mindfulness viene insegnata anche fra i Marine, per gestire lo stress e le sue conseguenze. Se un moto pacifista vi facesse rizzare i capelli in testa e venire voglia di dire che insegnare una pratica di non-violenza a persone che di fatto partecipano alle guerre non è giusto, fate vi prego prima un bel respiro. Potreste anche in parte avere ragione, ma la conoscete la storia, uno per uno, di tutti i ragazzi e le ragazze che si sono arruolati? Ecco…
5. Aiuta a gestire lo stress e la fatica cronica in chi soffre di artrite. Sulla relazione fra mindfulness e gestione del dolore cronico già vi ho parlato chiamando in causa sia la ricerca scientifica che un famoso discorso del Buddha e la notoria saggezza dei Peanuts. Sappiate solo che il discorso vale anche per chi soffre di artrite reumatoide.
6. Cambia letteralmente il cervello, e non solo: lo protegge. I ricercatori dell’Università dell’Oregon hanno scoperto che un training di mindfulness può produrre nel cervello cambiamenti protettivi rispetto alla possibilità di sviluppare una malattia mentale. Storie di corteccia cingolata anteriore, densità assonale e mielinizzazione che potete, se volete, approfondire qui.
7. Ci aiuta a “regolare il volume” di ciò che sentiamo. Vi siete mai chiesti perché la mindfulness vi fa sentire più concentrati e “zen”? E’ perché ci aiuta a regolare meglio la percezione del dolore e le nostre emozioni modulando il ritmo alfa del cervello. Sempre per lo scienziato che è in voi, qui trovate la ricerca pubblicata su Frontiers in Human Neuroscience.
8. Ci godiamo di più la musica. Cari amici musicofili, volete fare esperimento? Meditate per una decina di minuti, poi prendete il vostro pezzo preferito, fermatevi, chiudete gli occhi e, semplicemente, ascoltatelo. Pare che con “La Boheme” di Puccini si raggiungano stati di beatitudine niente male!
9. Meditare ci fa bene anche quando non stiamo praticando. Sì, proprio così: gli effetti della meditazione si riverberano sulla nostra vita quotidiana permettendoci una migliore regolazione emotiva anche quando non siamo seduti su un cuscino. Chi di voi medita questo lo sa già, ma la validazione scientifica con tanto di pubblicazione su Frontiers in Human Neuroscience è un grande sostegno per chi, come me, ha fatto sua la missione di divulgare questa pratica.
10. Interviene su 4 elementi che la rendono benefica: la consapevolezza del corpo, la consapevolezza di sé, la regolazione emotiva e la regolazione dell’attenzione, che si intersecano l’uno con l’altro nell’aumentare il nostro benessere (e quello altrui).
11. Potrebbe aiutare i nostri medici a fare meglio il loro lavoro. Medici, ascoltate! Praticare mindfulness potrebbe aiutarvi a prendervi meglio cura di voi e dei vostri pazienti, tanto che alla San Diego School of Medicine conducono persino dei workshop dedicati a chi svolge il vostro importantissimo lavoro.
12. Ci rende persone migliori. E questo è un punto importante, perché certo ci fa piacere sapere che la meditazione aumenta il nostro benessere, ma fa qualcosa di più: rendendoci più empatici e compassionevoli, aumenta anche il benessere di chi ci circonda. Di nuovo, se volete il sostegno della scienza.
13. Potrebbe rendere un cancro (un po’) meno stressante. Praticare mindfulness e arteterapia può diminuire in modo significativo lo stress di un gruppo di donne con tumore al seno. E’ un tema che mi sta molto a cuore.
14. Potrebbe aiutare gli anziani a sentirsi meno soli. I ricercatori della UCLA School of Medicine hanno evidenziato che la partecipazione ad un programma MBSR non solo riduce il senso di solitudine negli anziani, ma inibisce l’espressione dei geni legati all’infiammazione proteggendoci in questo modo dal rischio di cancro, disturbi cardiovascolari e neurodegenerativi. E poi c’è ancora chi crede che la mente non influisca sul corpo…
15. Fa bene anche al portafoglio. Già, perché se stiamo bene, anche le spese mediche diminuiscono. E anche su quanto la meditazione può farci “risparmiare” è stato svolto uno studio. Lo trovate qui.
16. Potrebbe essere conveniente nella stagione fredda. Se durante l’inverno avete la tendenza a soffrire di infiammazioni respiratorie acute, sappiate che praticare mindfulness potrebbe diminuire i vostri fastidi sintomatologici e addirittura proteggervi dal contrarre l’influenza o il raffreddore. I risultati sono migliori se associati ad un’attività fisica moderata e regolare.
17. Abbassa il rischio di depressione fra le donne incinta. Lo sapete che una donna incinta su cinque è a rischio di depressione? E che lo stato emotivo della mamma influenza lo sviluppo mentale del feto? Bene. Sappiate anche che praticare uno stile di yoga mindfulness – il Restorative Yoga è uno di questi- può influire molto positivamente sul mood delle future mamme, con evidenti benefici sia per loro che per i bambini che nasceranno. Se volete saperne di più, leggetevi la descrizione dello studio pilota svolto presso l’Università del Michigan.
18. Abbassa il rischio di depressione anche fra gli adolescenti. Ah la depressione! In Italia colpisce una persona su dieci e se non stiamo attenti entro il 2020 rischia di diventare la malattia mentale più diffusa al mondo e in generale la seconda malattia più diffusa dopo le patologie cardiovascolari. Insegnare agli adolescenti a praticare mindfulness a scuola potrebbe aiutarli a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione.
19. Aiuta a dimagrire (per chi ne ha bisogno). Secondo gli psicologi americani, intervistati dall’organizzazione Consumer Reports insieme alla American Psychological Association, praticare mindfulness è un ottimo modo per migliorare la nostra capacità di regolazione emotiva e conseguentemente anche il rapporto con il cibo, riducendo gli apporti calorici non necessari
20. Ci fa dormire meglio. E quindi ad essere più riposati e a gestire meglio lo stress. Che poi spesso è uno dei primi effetti che viene riferito da chi partecipa al programma MBSR… a proposito: vi siete ricordati di iscrivervi all’incontro di orientamento gratuito del Programma MBSR?
E se nel frattempo avete voglia di iniziare a praticare, trovate un luogo tranquillo e provate con queste tracce audio. Buona pratica!