Vi fermate ogni tanto durante il giorno per osservare ciò che accade?
Per esempio, quali sono i pensieri che attraversano la vostra mente in questo momento? Ne siete consapevoli?
Siete consapevoli del vostro corpo, della sua postura, di come state abitando lo spazio che vi accoglie e di come vi muovete in questo spazio?
Cosa c’è nel vostro cuore? Tristezza, preoccupazione, leggerezza, felicità?
Che ritmo avete? Siete impazienti e di corsa oppure rilassati e calmi?
Quante cose state facendo contemporaneamente? E in quante siete davvero presenti?
Vi aspettate qualcosa?
Notate come le condizioni della mente e del cuore influenzano le condizioni del corpo?
E che relazione avete con tutto questo?
Siete gentili con voi stessi?
Coltivate la curiosità, il coraggio, la pazienza di ricominciare da capo in ogni momento vivendolo come se fosse il primo, con entusiasmo ed apertura, e anche come se fosse l’ultimo, e il più prezioso?
Si tratta di domande fondamentali, le cui risposte determinano non solo la nostra consapevolezza del momento presente e la possibilità di trovare un equilibrio fra le richieste del mondo esterno e il prenderci cura di noi, ma anche la nostra visione di ciò che è importante per noi e la nostra capacità di portarlo avanti.
E’ una relazione che dopo un po‘ che si pratica mindfulness si tende a capire piuttosto bene, o se non altro a intravedere, per il semplice fatto che se ne fa un’esperienza diretta che è chiaramente più forte di qualsiasi teoria, analisi o affannosa ricerca di surrogati esterni che ci permettono solo temporaneamente di sedare il nostro disagio esistenziale.
Ma sapevate che il futuro si costruisce così tanto nel presente, che come viviamo questo momento potrà determinare anche le nostre condizioni di salute fra dieci anni?
Ho trovato questa preziosa informazione sul blog di Enzo Soresi e Pierangelo Garzia, di cui proprio in questi giorni sto leggendo il libro “Guarire con la Nuova Medicina Integrata”, che riportando lo studio di David M. Almeida del Department of Human Development and Family Studies della Pennsylvania University, pubblicato sull’ultimo numero di “Annals of Behavioural Medicine”, così commentano:
“(…) l’evidenza riguardo la correlazione tra risposta allo stress, stress cronico e malattie anche serie, nota da sempre a livello empirico, sta trovando continue conferme anche sul piano scientifico. La notizia buona, dato che ci troviamo nell’ambito della medicina predittiva, dunque della prevenzione, è che si può apprendere la regolazione emotiva e, soprattutto, gli esseri umani possono imparare tecniche di rilassamento e di meditazione adeguate alla vita occidentale. Questo è uno dei motivi, ad esempio, per cui la mindfulness sta avendo sempre più seguito, sia per i risultati pratici che per le conferme cliniche.”
E’ questo anche il tema del Mindfulness Research Monthly (MRM) di questo mese, che dedica un approfondimento agli studi più recenti che indagano i meccanismi corticali e subcorticali della mindfulness, e i meccanismi psiconeuroimmunologici che influiscono sulla nostra salute globale. O chiamatela, se volete, biologia della mindfulness.
D’altronde, quando coltiviamo la presenza mindful e ci accorgiamo del fatto che il corpo vive tutto ciò che la mente sta pensando, spontaneamente l’attenzione tende a spostarsi verso la ricchezza di ogni momento riempiendo in questo modo la nostra vita di sentimenti di soddisfazione e pienezza.
E forse, un giorno, invece di pensare, analizzare, soppesare, resistere e giudicare… capiremo che per stare bene non abbiamo bisogno di altro, se non della nostra presenza gentile e coraggiosa.
Le sagge azioni verranno da sé.
Buona pratica.
Ben scritto ed efficace. Grazie a lei per il proficuo scambio! La mindfulness è una benedizione dal cielo, per la possibilità concreta che ci offre di “risintonizzare” mente e corpo e, finalmente, per offrirci la possibilità di studiare scientificamente le ricadute dei nostri pensieri, emozioni, sentimenti sull’organismo e sui nostri comportamenti assonanti e dissonanti. Sono convinto che la mindfulness, negli anni, ci porterà ancora molte sorprese.