“Ma fintanto che la vita continua a portarci una varietà di esperienze – siano esse meravigliose, faticose, difficili, soddisfacenti, noiose, tristi o esilaranti – abbiamo bisogno di andare oltre alle nostre reazioni condizionate per vivere con pienezza. Lo sforzo che facciamo quando meditiamo consiste nella scelta di perseverare attraverso le difficoltà. Non è uno sforzo caratterizzato da durezza o disperazione, ma piuttosto un desiderio di aprirci là dove ci siamo chiusi, di avvicinarci a ciò che abbiamo evitato, di essere pazienti con noi stessi, e lasciare andare i nostri pregiudizi.” ~ Sharon Salzberg
Per riscoprire che possiamo fare tesoro di tutte le esperienze, ed usarle per aumentare la nostra capacità di comprendere, essere gentili e avere coraggio.
Per evitare che i nostri cuori si chiudano e che si finisca con il dire a noi stessi che non siamo forti abbastanza,che non abbiamo le capacità, che non possiamo farcela. E non correre il rischio che le nostre paure si trasformino in un’immagine di quanto siamo limitati.
Non lo siamo affatto.

Autore: Carolina Traverso
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici.
Sono nata in Costa D’Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l’Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l’India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero.
Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l’Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una decina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava.
Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri.
Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.