Va bene, forse sapete già che la mindfulness funziona perché, al di là di qualsiasi idea vi possiate essere fatti sulla meditazione, la praticate. E forse nel tempo avete scoperto quel momento magico in cui smettiamo di resistere al momento presente, ci mettiamo a nostro agio con le cose così come sono, ed entriamo in uno stato di grazia.
Ma vi siete mai chiesti perché, da quando praticate, vi sentite più calmi, più fiduciosi, più energici e state meglio con voi stessi e con gli altri?
Esce oggi, pubblicato dalla Raffello Cortina Editore, l’edizione italiana di “Come funziona la mindfulness. Teoria, ricerca, strumenti” a cura di Ruth A. Baer. Il testo è fondamentale, sia per i clinici che per i praticanti curiosi, perché raccoglie i contributi di alcuni dei più autorevoli ricercatori e terapeuti del settore, uniti dal comune intento di spiegare quali sono i processi psicologici e le funzioni cerebrali alla base dei cambiamenti osservati da un sempre maggior numero di persone che praticano mindfulness.
Buona lettura.

Autore: Carolina Traverso
Mi chiamo Carolina Traverso, Caro per gli amici.
Sono nata in Costa D’Avorio da madre belga e padre Italiano. Sono cresciuta prevalentemente in Italia, ma ho vissuto anche in Iran prima della scuola materna, a Londra dopo l’Università e, sulla strada per tornare a casa, ho attraversato da sola per un anno l’India e il Sud Est Asiatico con uno zaino sulle spalle.
Da qualche anno lavoro e amo a Milano insieme a Iago, il mio pastore svizzero.
Le mie esplorazioni intorno alla meditazione sono iniziate quando avevo diciassette anni, per curiosità, e sono proseguite, dopo i venti, tra Londra e l’Asia.
A voler essere sincera, mi sembrava di riuscire a cogliere solo in parte ciò che i miei insegnanti provavano a trasmettermi, ma sentivo che la pratica mi faceva stare bene e questo mi è bastato per farvi ritorno, nel tempo, sempre più spesso.
Ho sentito per la prima volta parlare di mindfulness una decina di anni fa, durante un ritiro di yoga a Goa, da una collega svedese che la insegnava.
Desiderosa di approfondire, ho scoperto il lavoro di Jon Kabat-Zinn, me ne sono innamorata per il calore umano e il rigore scientifico, e in poco tempo mi sono formata come insegnante di mindfulness.
Da allora, sul mio percorso, ho incontrato centinaia di allievi e altrettanti maestri.
Poter praticare e insegnare mindfulness, integrandola anche nel mio lavoro di psicoterapeuta, mi fa sentire enormemente fortunata. È un dono immenso di cui non posso più fare a meno.